Visita a Castellana Grotte (BARI)

Vacanze in Puglia, la provincia di Bari e la visita di Castellana Grotte.

La Chiesa (SANTUARIO MADONNA DELLA VETRANA), che sorge su una collina che sovrasta la citta', in una pergamena del 1176 viene chiamata Santa Maria di Castellano. In essa si conserva, ed e' oggetto di grande devozione, uno splendido affresco, su lastra di pietra, della Beata Vergine Maria. L'icona mariana, di fine trecento, si e' sempre chiamata Madonna della Vetrana (veterana, antica). Anche se di diverso avviso lo storico Fra Casimiro di S.M. Maddalena che fa derivare Vetrana dal termine dialettale usato per indicare il morbillo.

Il tempio attuale

Alla fine del 1690 la chiesa era quasi diruta quando un avvenimento grave venne a turbare Castellana e tutta la zona circostante. Una grave pestilenza si diffuse, portando morte e lutto. Ma lasciamo la parola al citato Fra Casimiro, che scrive nel 1726. " Questo male che serpeggiava con gran strage nel popolo, in un tempo stesso si attacco' a tutti li sei figli di Adriano (Conte di Conversano), ed assieme ad Isabella Caracciolo sua moglie. Egli che amava teneramente la Sposa e i Figli, in vederli in tanto pericolo, ricorse all'intercessione della Vergine... Tutta la sua famiglia resto' libera dal male."

Ancora Fra Casimiro: nel 1690 "si attacco' il contagio nella città di Monopoli e di Conversano; si dilato' a Polignano, Mola, Fagiano, e s'introdusse anche a Castellana. Due buoni sacerdoti ricorsero all'intercessione di S.Maria della Vetrana, e replicando con fervore le loro preghiere alla Vergine, nel giorno 11 gennaio del 1691 parve ad uno di essi di udire una voce interna che comandasse alla peste in nome della Vergine a partire da quella Terra, e sarebbe cessato il flagello." La Madonna avrebbe anche manifestato il desiderio che fosse ampliata la chiesa.
Si sparse inoltre la notizia che chiunque, attaccato dal male, si fosse unto con l'olio della lampada che ardeva davanti alla sua immagine si sarebbe liberato dal male. Tutti infatti, dai paesi vicini, furono liberati dal male.

"Allora - continua fra Casimiro - il Popolo di Castellana, in ricognizione del benefizio ricevuto dalla Vergine, e per eseguire quanto era stato imposto a quel Sacerdote, disegno' riedificare ed ampliare la Chiesa di S.Maria della Vetrana." I lavori durarono soltanto un anno e vi presero parte i cittadini stessi di Castellana.

Alcuni anni dopo fu sentita la necessita' di affidare la bellissima chiesa a dei Religiosi. La Contessa Dorotea Acquaviva d'Aragona dei Duchi d'Atri, Sposa di Giulio Antonio III, per ringraziamento alla Vergine per averle salvato il bambino Giulio Antonio IV, disegno' di fondare un Convento annesso alla stessa chiesa.
Date importanti

Il piccolo Campanile e' datato 1774. Sul suo frontale e' scritto in latino:"IN PETRA EXALTAVIT ME". Anche il portone del convento ha, nell'interno, la data 1774.

La cupola della Chiesa e' ricoperta da maioliche di Capodimonte di Napoli. Infatti i frati Alcantarini (oggi detti semplicemente "FRATI MINORI") avevano il loro Superiore in Napoli, e per via del loro Riformatore S.Pietro d'Alcantara, Spagnolo, erano molto legati al Regno di Napoli,ove in gran parte sorsero Conventi di Alcantarini (Foggia, Capurso, Taranto, Castellana).In sagrestia è murato un pannello datato 1754, pure di maioliche napoletane che incorniciano il LAVABO.

Nel 1866 l'atto di soppressione degli Ordini Religiosi in Italia da parte del Governo svuotò tutti i Conventi e quindi anche quello di Castellana che ha subito varie vicende non sempre liete. Per miracolo si sono salvati la maggior parte dei libri del primo nucleo storico del tempo di fra Casimiro.

Durante gli anni seguenti i frati tornarono sporadicamente a curare il culto della Madonna. In archivio ci sono registri di amministrazione che portano date degli inizi di questo secolo.

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